Molto rumore per nulla. Si potrebbe così riassumere, citando l’omonima tragicommedia shakesperiana anch’essa ambientata a Messina, l’annosa vicenda della festicciuola dell’assessore Laura Tringali all’interno della scuola che dirige, e che da un paio di giorni agita buona parte degli esponenti del consiglio comunale e le dinamiche della politica locale.
Tutto comincia un paio di settimane fa e vede come protagonista il presunto party, con tanto di torta, per festeggiare il compleanno dell’assessore e dirigente della scuola “Antonello”.
La cosa passa inosservata per un breve lasso di tempo, fino ad esplodere un paio di giorni addietro.
Da allora è un susseguirsi, di prese di posizione, fulminanti dichiarazioni, interpellanze al sindaco con tanto di richieste di ispezioni e dimissioni.
Una ferocia inaudita. Per un’allegra pausa pranzo con i collaboratori di sempre. Evidentemente il sindaco e la sua giunta, fanno cosi bene il loro lavoro che non è rimasto altro di cui occuparsi.
Ormai, non ci piove, sembra essere questo il livello delle battaglie politiche in città mosse dall’opposizione, e a cui gli esterefatti cittadini sono costretti ad assistere.
Non resta che la speranza che tutto questo possa infine servire a qualcosa, e subito viene in mente l’immortale Apuleio che nelle sue “Metamorfosi” scriveva: “Mi sento molto riconoscente verso il mio asino, e ne conservo un grato ricordo, perché mi ha consentito, mentre stavo nascosto nella sua pelle e ne vedevo di tutti i colori, di acquistare se non la saggezza almeno una grande esperienza“.